Era stata accusata di blasfemia per aver portato un cane in una moschea dell’Indonesia. L’episodio ha scatenato un’infinità di polemiche in un paese in cui la fede musulmana è condivisa dall’87% degli abitanti ma la donna, pur considerata colpevole, ha evitato la prigione a causa del suo disturbo mentale. Come riporta Agi il giudice del tribunale di Bogor, l’ha ritenuta colpevole ma ha anche tenuto conto del fatto che “l’imputata soffriva di una grave malattia mentale” rinunciando alla detenzione anche se l’ufficio del procuratore aveva chiesto sei mesi di carcere. Il video che mostra Suzhe Margareth, 52 anni, mentre lascia una moschea con le scarpe ai piedi e il suo cane aveva scatenato forti proteste: i cani sono considerati impuri ed è fatto obbligo di entrare scalzi in moschea, come segno di rispetto. L’imputata ha detto di averlo fatto pensando di essere inseguita e di aver sentito delle voci che le dicevano che suo marito si stava sposando all’interno.
INDONESIA, ENTRA IN MOSCHEA COL CANE: CONDANNATA MA EVITA IL CARCERE
Tag: animali, Indonesia, islam, moschea
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Editoriale
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