“La Rx total body, svolta preliminarmente presso la facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Teramo, ha consentito di escludere la morte per arma da fuoco, così come gli specifici esami tossicologici condotti dall’Istituto zooprofilattico sperimentale hanno consentito di escludere la morte per avvelenamento”. Così oggi il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha chiarito le cause della morte dell’esemplare di Orso bruno marsicano la cui carcassa è stata trovata in località Chiarano (L’Aquila), nel Parco nazionale d’Abruzzo, l’8 giugno. L’animale, un esemplare adulto di circa 10 anni è morto per un’infezione alle ferite riportate da un confronto con un altro plantigrado nel periodo primaverile. L’animale potrebbe avere sfidato l’altro orso per l’accoppiamento o per rivendicare il territorio. A stabilire le cause della morte, è stato l’esame necroscopico eseguito le scorse settimane. Sull’animale è stata rilevata anche una peritonite in setticemia che ha aggravato lo stato di salute generale. Il referto conclusivo dell’Istituto Zooprofilattico conferma che l’orso non è finito nel mirino di alcun cacciatore, ma presentava “numerose lesioni da trauma, riscontrate principalmente sulle regioni della testa e del collo, compatibili con aggressione da conspecifici”. Confermata inoltre la presenza di un altro orso maschio nella stessa località, ma il Pnalm non ha fatto alcun riferimento alla presenza di femmine della specie, a rischio estinzioene, nel territorio in cui i due animali si sono sfidati.
Editoriale
LA “LAUDATE DEUM” E I PASSERI DELL’EVANGELISTA
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di Danilo Selvaggi* “Laudate Deum”, la nuova Esortazione apostolica di Papa Francesco, rappresenta un aggiornamento dell’enciclica “Laudato si”, di cui ...
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