Una politica “ambiziosa” di riduzione delle emissioni per l’agricoltura e la silvicoltura, l’utilizzo dei fondi della Pac per premiare la fornitura di beni pubblici, un quadro legislativo dell’Ue per promuovere sistemi alimentari sostenibili e un piano d’azione per l’uso efficiente della biomassa nella bioeconomia. Questi alcuni dei pilastri d’azione che l’Unione europea dovrebbe adottare per ridurre le emissioni di gas serra provenienti dall’agricoltura e dalle torbiere agricole del 60% entro la metà del secolo. E’ quanto osserva l’ultimo rapporto del think tank Agora Agriculture dedicato alla transizione del comparto, responsabile di oltre il 10% delle emissioni nell’Ue. Tali alle emissioni “sono possibili”, si legge nel report, in cui si rassicura del fatto che il taglio alle emissioni non deve coincidere necessariamente con una riduzione della produzione. Lo studio conclude inoltre che l’Ue “può ridurre le importazioni e aumentare le esportazioni di prodotti agricoli”, fornendo così un maggiore contributo alla sicurezza alimentare globale. Ponendo l’accento sulla necessità di definire un quadro politico “che incentivi la sostenibilità e l’azione per il clima” – attraverso strumenti di mercato e Politica agricola comune – la strada da seguire è anche quella di un uso efficiente del territorio a cui affiancare la “domanda sostenibile di cibo, mangimi e altre biomasse”, ovvero con un consumo di prodotti animali, come latte e carne, “dimezzato” entro la metà del secolo.
Editoriale
LA “LAUDATE DEUM” E I PASSERI DELL’EVANGELISTA
5 Ottobre 2023
di Danilo Selvaggi* “Laudate Deum”, la nuova Esortazione apostolica di Papa Francesco, rappresenta un aggiornamento dell’enciclica “Laudato si”, di cui ...
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