Lo studio della North Carolina State University
Una nuova ricerca sulla biodiversità della North Carolina State University mostra le aree di priorità in tutto il mondo per proteggere le specie vulnerabili e per concentrare gli sforzi di conservazione. Lo studio, pubblicato on line su Proceedings of the National Academy of Sciences, individua le più alte concentrazioni globali di mammiferi, anfibi e uccelli su una scala che è cento volte più accurata delle valutazioni precedenti. I risultati possono essere utilizzati per rendere la maggior parte delle risorse disponibili alla conservazione, ha detto Clinton Jenkins, autore e ricercatore presso la NCSU.
“Dobbiamo sapere dove vivono le singole specie, quali sono vulnerabili, e dove le azioni umane le minacciano”, ha spiegato Jenkins. Per poi aggiungere: “Abbiamo dati migliori rispetto al passato e metodi analitici più precisi. Ora li abbiamo messi insieme ai fini della conservazione”.
In una scala di colore che parte dal rosso vivo, i ricercatori hanno calcolato la percentuale delle aree più o meno prioritarie che rientrano all’interno delle zone protette. Dopodiché hanno prodotto mappe colorate che offrono un’istantanea degli sforzi in tutto il mondo per proteggere le specie di vertebrati e per preservare la biodiversità.
“Le più importanti aree di biodiversità hanno un tasso più elevato di protezione rispetto alla media globale. Purtroppo, ancora insufficiente data l’importanza di queste aree”, ha detto il co-autore Lucas Giaffa del Microsoft Research di Cambridge, in Inghilterra. “C’è una preoccupazione crescente che siamo a corto di tempo per espandere la rete globale di aree protette”.
I ricercatori sperano che il loro lavoro possano guidare l’espansione delle aree protette, prima che sia troppo tardi.