Steso a terra, con ogni probabilità nella posizione classica del cacciatore che imbraccia il fucile mirando alla preda. Alle sue spalle qualcuno ha però esploso da distanza ravvicinata un colpo di Winchester, uccidendolo con un proiettile calibro 270 alla nuca. Ma dopo quasi due anni di indagini per la procura di Trento l’omicidio di Massimiliano Lucietti, 24 anni, morto il 31 ottobre 2022 durante una battuta venatoria in val di Pejo, è un cold case. Non per i genitori del ragazzo che si sono opposti alla richiesta di archiviazione sostenendo in aula che “qualcuno sa, ha visto ma non parla”. Il legale della famiglia, Giuliano Valer, ha infatti chiesto al gip un supplemento di indagini. A suo tempo, nemmeno i carabinieri del Ris, che hanno analizzato una trentina di fucili sequestrati ad altrettanti cacciatori, sono riusciti a risolvere il giallo di Celledizzo. I genitori della vittima, convocati in camera di consiglio del gip, avrebbero formalizzato sospetti utili alla prosecuzione delle indagini. “Andremo avanti fino a quando non sapremo nome e cognome di chi ha tolto la vita al nostro Massimiliano”, fanno sapere mamma e papà della giovane vittima.
Editoriale
LA “LAUDATE DEUM” E I PASSERI DELL’EVANGELISTA
5 Ottobre 2023
di Danilo Selvaggi* “Laudate Deum”, la nuova Esortazione apostolica di Papa Francesco, rappresenta un aggiornamento dell’enciclica “Laudato si”, di cui ...