Aperto un varco verso il largo per i 12 esemplari
Le orche intrappolate nei ghiacci canadesi sono salve. Circa una dozzina di cetacei rimasti bloccati nelle acque del mare davanti al Quebec sono state liberate dal vento. Inutile, quindi, l’intervento del governo di Ottawa, impegnato a cercare una soluzione per salvare la vita di 12 esemplari di Orcinus orca rimaste sotto una spessa coltre di ghiaccio nella baia di Hudson, a Nord del Quebec. Questi animali marini che respirano mediante uno sfiatatoio piazzato sull’estremità della testa, hanno la necessità di solcare periodicamente la superficie o di nuotare per poter sopravvivere. Per colpa della distesa di ghiaccio, la loro vita è stata seriamente in pericolo. Ma il vento ha aperto loro un varco verso il largo.
Prima dell’intervento decisivo delle raffiche, le orche erano riuscite a creare un buco nel ghiaccio largo circa quanto un furgone, da cui a turno si affacciavano per respirare. Ovviamente, si trattava di un escamotage temporaneo, perché solo un ristretto numero di orche alla volta (massimo tre) poteva sfruttare il varco. Non solo: le basse temperature e la formazione di nuovo ghiaccio avrebbe potuto occludere lo spiraglio vitale. Inutile, a questo punto, l’intervento dell’uomo per salvare le orche da una certa. La popolazione Inuit, preoccupata per le sorti degli animali, aveva richiesto al governo canadese di inviare dei rompighiaccio al più presto, perché la comunità locale composta da 1.800 persone non possiede i mezzi affrontare questa situazione. “Sono intrappolate”, ha detto mercoledì il sindaco della comunità Peter Inukpuk alla radio CBC. Per poi spiegare: “Sembrano, di volta in volta, farsi prendere dal panico. Ogni tanto vanno via per un po’ di tempo, probabilmente alla ricerca di un altro spazio aperto, che però al momento non sono in grado di trovare”. Ma il vento ha risolto il problema: le orche adesso sono libere.