“Il ritrovamento di carcasse di cani, ossa e residui di pellame in un rustico di campagna in provincia di Lecce apre scenari inquietanti su diversi crimini a danno degli animali, tra cui maltrattamento e combattimenti clandestini, tutti puniti dalla Legge Brambilla, la riforma legislativa in vigore dal primo luglio che riconosce gli animali, esseri senzienti, come portatori di diritti”. A dirlo l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente e dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, commentando la notizia – riportata da vari media locali e agenzie nazionali – di un sequestro, avvenuto nel comune pugliese di Taurisano, a seguito a un sopralluogo congiunto di guardie zoofile, polizia locale e personale veterinario della Asl. L’ipotesi investigativa porterebbe all’addestramento di cani da combattimento, mentre altri animali sarebbero stati utilizzati come vittime dei combattimenti. A supporto di questa teoria una scatola di alluminio attaccata ad una corda usata generalmente per addestrare il cane a catturare la preda.
“Si tratta – riporta la presidente di LEIDAA – di una situazione molto grave che, potenzialmente, racchiude diversi reati puniti dalla legge Brambilla: il maltrattamento che conduce alla morte dell’animale, punito con una pena fino a tre anni di reclusione con un multa fino a 45mila euro sempre abbinata e i combattimenti clandestini. Per questo secondo reato è prevista una pena, per gli organizzatori, che arriva a quattro anni di reclusione e 160mila euro di multa e, per la prima volta, sono puniti anche coloro che partecipano a qualsiasi titolo, con la reclusione fino a 2 anni e 30mila euro di multa. Ringrazio le forze dell’ordine per la loro attività e chiedo che i responsabili di questo fenomeno vengano al più presto identificati e puniti: le norme ci sono, ora vanno solo applicate, senza sconti. Il tempo dell’impunità è finito!”.