CLIMA, STUDIARE GLI UCCELLI PER CAPIRE IL CAMBIAMENTO

La forma e la struttura del becco della dendroica gialla, un uccellino migratore statunitense, e’ direttamente influenzata dalle precipitazioni, il che evidenzia una correlazione importante tra la fauna selvatica e il cambiamento climatico. Questo, in estrema sintesi, e’ quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, condotto dagli scienziati della Colorado State University. Il team, guidato da Marina Rodriguez e Kristen Ruegg, ha analizzato la dendroica gialla, scientificamente nota come Setophaga petechia, un uccellino migratore che nidifica in quasi tutto il Nord America, nei Caraibi e nelle zone settentrionali del Sud America. Il cambiamento climatico, spiegano gli esperti, sta inaridendo i paesaggi e aumentando le temperature piu’ velocemente di quanto molte specie possano adattarsi. I ricercatori hanno identificato i fattori genetici e ambientali che determinano la forma del becco della dendroica, una caratteristica fondamentale per la sua capacita’ di disperdere carole e trattenere acqua. Il gruppo di ricerca ha confrontato dati genomici, misurazioni del becco e variabili ambientali, considerando esemplari nel loro areale riproduttivo in Nord America e Canada. I dati mostrano che i livelli di precipitazione nell’areale rappresentano il fattore ambientale chiave nell’influenzare la variazione genetica associata alla forma e alla struttura del becco. I risultati suggeriscono che integrare geni, tratti e ambiente con misure di stress corporeo e’ utile per prevedere meglio la capacita’ complessiva di una specie di tenere il passo con i cambiamenti climatici. “Il nostro lavoro – commenta Rodriguez – evidenzia che ci sono specie che stanno gia’ risentendo del cambiamento climatico, e stanno lottando per adattarsi e sopravvivere. Speriamo di ripetere l’approccio su altri animali, e cercheremo di comprendere meglio i diversi fattori che concorrono ad aumentare la vulnerabilita’ climatica”. Per confermare l’importanza della forma del becco nella capacita’ dell’uccello di adattarsi alla riduzione delle precipitazioni, i ricercatori hanno confrontato i dati sulle relazioni storiche tra profondita’ del becco e precipitazioni per la specie con i dati raccolti da volontari in tutto il mondo. L’indagine rivela che gli uccelli i cui becchi non avevano tenuto il passo con il cambiamento climatico erano ora meno adatti alle nuove condizioni aride, con conseguenti livelli di stress piu’ elevati e cali di popolazione. “Questo studio – commenta Ruegg – affronta lacune e ipotesi su come le specie selvatiche rispondono e risponderanno al rapido cambiamento climatico, riportando un esempio chiaro e basato sulle evidenze scientifiche, utilizzando la lunghezza dei telomeri come biomarcatore dello stress. I risultati evidenziano l’importanza di adottare un approccio a tutto tondo, considerando geni, tratti, ambienti e marcatori di stress, per comprendere come questi fattori si combinano per delineare la risposta di una specie al cambiamento climatico”. (Foto: John Harrison dendroica gialla)

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Editoriale

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