“È quasi inevitabile che il riscaldamento globale influenzi anche gli atteggiamenti e le aspettative economiche delle famiglie, il loro comportamento e, di conseguenza, gli sviluppi macroeconomici più ampi”, “abbiamo riscontrato effetti significativi sulle aspettative di inflazione e su un’ampia gamma di aspettative macroeconomiche, tra cui la crescita economica, la disoccupazione, i prezzi delle attività, la tassazione e il debito pubblico. Si osserva un forte impatto su un’ampia serie di prezzi, con molti consumatori che prevedono che l’aumento delle temperature globali porterà a un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, dell’energia e di altri beni e servizi”. Lo rileva la Bce in uno studio sulle aspettative dei consumatori in relazione ai cambiamenti climatici. “Sono sempre più preoccupati e consapevoli delle ripercussioni più ampie”, si spiega. I vari record di calore, la siccità, gli incendi boschivi e le inondazioni in Europa e nel mondo segnalano che il riscaldamento globale “ha conseguenze significative sulla vita quotidiana”. Questi eventi meteorologici estremi causano vittime, sconvolgono la società e provocano gravi danni economici. Il documento pubblicato sul sito della Bce spiega che circa tre quarti dei consumatori prestano attenzione alle notizie sul cambiamento climatico, una percentuale relativamente vicina a quella di coloro che seguono le notizie sull’inflazione, un argomento rilevante per le spese quotidiane e per la facilità o la difficoltà delle famiglie nel far quadrare i conti.
“Abbiamo riscontrato che un aumento di 0,5 °C delle temperature globali comporta un aumento di 0,65 punti percentuali delle aspettative di inflazione a cinque anni, con effetti particolarmente pronunciati tra i consumatori più consapevoli dei cambiamenti climatici”, spiega lo studio. “Inoltre, gli intervistati si aspettano che il riscaldamento globale abbia effetti negativi sulla crescita economica, sull’occupazione, sul debito pubblico, sul carico fiscale e sul loro benessere”. Nonostante queste aspettative pessimistiche, “molti consumatori dimostrano una limitata disponibilità a pagare per mitigare ulteriori aumenti della temperatura”. Al contrario, attribuiscono la responsabilità primaria dell’azione per il Clima ai governi. Molti consumatori esprimono preoccupazione per il cambiamento climatico, con una percentuale molto consistente (44%) che riferisce di aver subito perdite effettive a causa di uno o più eventi meteorologici estremi negli ultimi cinque anni.
Editoriale
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