National Geographic: solo ventimila leoni rimasti
Non è facile essere il re. In realtà, è molto peggio rispetto a quello che la maggior parte di noi pensa. Nel 1950, c’erano 450mila leoni. Oggi ne sono rimasti ventimila. E, se la situazione non cambia radicalmente, diventerà realtà il rischio estinzione entro 10 o 20 anni. Lo rivela TakePart. A questo proposito, l’ambientalista Dereck Joubert, esploratore della National Geographic Society, ha realizzato il film “The Last Lions” (Gli ultimi leoni). Per ogni clic fatto per guardare il trailer su YouTube, che trovate qui sotto, National Geographic donerà 10 centesimi di dollaro per la tutela di un leone e di un altro felino in Botswana.
Joubert, in un’intervista a takepart.com, ha detto: “C’è la mano dell’uomo dietro il crollo della popolazione del re della foresta. Sulla Terra ci sono sette miliardi di persone e 20.000 leoni. Dobbiamo essere estremamente attenti sul potere che esercitiamo sul pianeta e sui suoi occupanti. Stiamo lavorando ad uno studio, i cui primi risultati mostrano che c’è un mix di cause alla base della morte dei grandi felini, a partire dai trofei o safari di caccia e dalle vendette dei pastori, che si vendicano quando i leoni uccidono il bestiame”. Tra le altre cause, “c’è il commercio di ossa di leone”, insiste Joubert. Che prosegue: “Il Sud Africa ha messo sul mercato mille scheletri di leoni. L’erosione degli habitat e la distruzione per l’agricoltura e il disboscamento rappresentano un’altra questione”.
Allora, è troppo tardi per salvarli? Il regista ambientalista spiega: “No, ci sono leoni che ancora vagano per l’Africa nei luoghi più improbabili, mentre l’80 percento dell’Africa è disabitata. Penso che ci sia una grande speranza e stiamo cercando di far installare la tecnologia satellitare per controllare i parchi”. E sulla lotta ai bracconieri: “La caccia non c’è più in Botswana e in Zambia e rappresenta solo un retaggio del passato”.
