MALTEMPO, A BOLOGNA RANDAGI DILAGANO IN APPENNINO

In Appennino è diventato “dilagante” il randagismo di cani e gatti a seguito dell’alluvione che ha colpito la provincia di Bologna. A sollevare la questione è il capogruppo di Rete Civica in Regione, Marco Mastacchi, segnalando come canili e gattili in montagna siano stati “gravemente colpiti” dalle ondate di maltempo. Di conseguenza, è necessario “garantire la sicurezza e il benessere dei cani e dei gatti”. Alcuni canili, come quello di Sasso Marconi, cita Mastacchi, “sono stati travolti da una valanga di detriti e fango, tanto da rendere necessaria la scelta di una nuova collocazione per la ricostruzione”. Il canile di Trebbo di Reno, invece, “deve trasferirsi a seguito di una sentenza favorevole ai residenti vicini e alla normativa sul numero massimo di animali ospitabili”. L’Appennino bolognese, afferma il consigliere civico, “è già carente di canili e gattili in grado di accogliere un numero sufficiente di animali. Questa situazione si è aggravata con l’aumento del numero di animali randagi, soprattutto gatti, a seguito dell’alluvione. A loro si aggiungono gli animali domestici delle persone sfollate che hanno bisogno di soluzioni di alloggio temporanee, ma anche di un supporto strutturato per il futuro”. In parole povere, si allarma Mastacchi, “il randagismo, già un’emergenza in Appennino, vede crescere soprattutto nelle zone di Loiano, Monzuno e Monghidoro il numero dei gatti, tutti per lo più ammalati”.

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