Nonostante l’Enpa abbia diffidato la Regione Toscana e stia predisponendo un procedimento per danno ambientale contro i soggetti coinvolti nel massacro dei mufloni sull’isola del Giglio, nessun ente o autorità finora ha ritenuto doveroso prendere in considerazione le fortissime proteste espresse in questi giorni da migliaia di cittadini. I quali – sottolinea l’associazione – si sono rivolti proprio all’Ente Nazionale Protezione Animali per esprimere il loro dissenso contro la strage del Giglio e per fermare il massacro. A fronte dell’inaccettabile indifferenza dimostrata dalle istituzionali locali, Enpa ritiene di grande importanza l’interpellanza presentata alla Camera dei Deputati dal portavoce dei Verdi Angelo Bonelli.
L’interpellanza di Bonelli chiama in causa il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, sollecitando un suo intervento per porre fine alla mattanza di mufloni. Oltre ad essere inaccettabile sotto il profilo etico, il massacro di questi animali sta causando la perdita di un patrimonio genetico unico e, quindi, un gravissimo danno alla biodiversità del nostro Paese. L’Ente Nazionale Protezione si associa alla richiesta avanzata dal portavoce dei Verdi e auspica che il ministro eserciti finalmente le sue prerogative istituzionali per salvare gli ultimi esemplari ancora in vita. «Purtroppo il ministro continua ad essere assente dalla maggior parte dei dossier su tematiche animali e ambientali. Sembra quasi che egli abbia delegato ad altri, vedi il ministro dell’Agricoltura, le proprie funzioni in materia. Da caccia selvaggia alla carne “cruelty free”, fino al piano di uccisione dei selvatici, in Italia – commenta Enpa – le decisioni su temi così sensibili vengono prese da lobby che non hanno alcun interesse protezionistico. Speriamo vivamente che almeno sulla quesitone dei mufloni del Giglio, Pichetto Fratin assuma finalmente l’iniziativa ed eviti che un patrimonio genetico di straordinaria importanza sia perso una volta per tutte».