ORSI DEL TRENTINO, AMBIENTALISTI: REFERENDUM CREA FALSE SPERANZE

“Non serve di certo una consultazione per sapere che, dopo la morte di Andrea Papi, gli abitanti delle valli hanno paura: tanto più se in questi contesti si continuano a proporre esclusivamente eventi dei soliti noti che spaventano le persone e che demonizzano, oltre ogni ragione, la presenza dei grandi carnivori. I risultati sono quindi scontati, non foss’altro perché il legittimo umore delle Valli è stato già misurato in un recente sondaggio commissionato dalla Provincia Autonoma di Trento, e rappresentativo di tutto il Trentino”. Lo affermano in una nota in cui prendono la parola in merito alla consultazione popolare sul tema dei grandi carnivori in Val di Sole le associazioni ambientaliste Enpa del Trentino, Lav Trentino, Legambiente Circolo di Trento, Lipu del Trentino, Mountain Wilderness Italia, Pan – Eppaa, Io non ho paura del lupo aps e Wwf Trentino odv. In merito alla legittimità della consultazione, le associazioni si chiedono: “Le nostre comunità hanno il diritto di esprimere democraticamente le proprie idee, ma gli amministratori dovrebbero catalizzare tale espressione in azioni in grado di offrire soluzioni concrete. Non è un caso che in Valle dei Laghi, come noto, una simile consultazione non si possa fare in quanto non relativa a materie di competenza della Comunità di Valle. Da questo punto di vista stupisce il silenzio della Provincia di Trento che dovrebbe ripetere chiaramente alle Amministrazioni delle valli che la competenza sul tema è prima di tutto europea, poi nazionale, ed infine Provinciale e che queste iniziative sono uno spreco di tempo, energie e soprattutto denaro pubblico. Dinanzi a questa iniziativa viene quindi spontaneo chiedersi: in base a quale criterio la Comunità della Val di Sole spende soldi pubblici su una consultazione relativa ad un tema sul quale non ha alcuna competenza e sul quale non potrà legiferare in alcun modo?”. Secondo le associazioni, “Questa consultazione crea false speranze, senza portare ad alcuna soluzione concreta. Che si sia favorevoli o contrari alla presenza dei grandi carnivori, la realtà è che sono tornati e dobbiamo affrontare insieme questa sfida. È il momento di lavorare sia per garantire la sicurezza delle persone e la protezione delle attività economiche locali, sia trovando soluzioni equilibrate che permettano di conservare e convivere con questa specie”.

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