ROMA, SICCITÀ : IPOTIZZATO REATO DI INQUINAMENTO AMBIENTALE COLPOSO

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Inquinamento ambientale colposo. Questo il reato allo stato ipotizzato nell’ambito dell’inchiesta della procura di Velletri sulla criticità ambientale che sta interessando il lago di Bracciano. L’indagine che vede indagato Paolo Saccani, presidente di Acea Ato2, è scaturita da due denunce. Il reato contestato è l’articolo 452bis secondo il quale: “E’ punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 10.000 a euro 100.000 chiunque abusivamente cagiona una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili: 1) delle acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo; 2) di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna. Quando l’inquinamento è prodotto in un’area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, ovvero in danno di specie animali o vegetali protette, la pena è aumentata”. Tale norma è prevista insieme all’articolo 452 quinquies: “Se taluno dei fatti di cui agli articoli 452 bis e 452 quater è commesso per colpa, le pene previste dai medesimi articoli sono diminuite da un terzo a due terzi. Se dalla commissione dei fatti di cui al comma precedente deriva il pericolo di inquinamento ambientale o di disastro ambientale le pene sono ulteriormente diminuite di un terzo”.

Tag: animali, siccità
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