TORINO, "IL DIVIETO DI ALIMENTARE I COLOMBI E' PRIVO DI BUON SENSO"

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La Lega del cane condanna la delibera del Comune

E’ una delibera inaccettabile secondo Lega nazionale per la difesa del cane quella varata dal Comune di Torino che ha inserito nel regolamento cittadino per la tutela degli animali, un provvedimento che impedirà l’alimentazione dei colombi cittadini (columba livia) a causa di una presunta presenza del batterio Campylobacter veicolato da questo volatile.
Un ingiustificato quanto poco responsabile allarmismo, in quanto la diffusione di questo batterio – si legge in una nota – è da ascriversi generalmente alla carne di pollo cruda e a volte a quella bovina e suina. In letteratura non esistono casistiche rilevanti di altro genere e, in ogni caso, è una problematica di pertinenza squisitamente zootecnica e alimentare (fonte Efsa – Autorità europea per la sicurezza alimentare).
Nonostante il perentorio parere negativo delle associazioni animaliste alla Consulta e l’inconsistenza scientifica della tesi espresse dal Comune di Torino, è stata elaborata e approvata una norma non soltanto all’interno di un regolamento che dovrebbe tutelare e non andare contro il benessere animale ma che, nel contempo, è anche volutamente irrazionale: vietare l’alimentazione a una distanza di 250 metri da qualsiasi ambulatorio medico equivale a un divieto integrale. Se fosse un’emergenza reale, così come l’amministrazione comunale sostiene e come si legge nel comunicato stampa ufficiale del Municipio, coerentemente dovrebbe chiudere tutte le aree di mercato, notoriamente frequentate da colombi a stretto contatto con merci alimentari a uso umano.
La Lega del cane – conclude la nota – esprime il suo fermo disappunto per una delibera che non si preoccupa della tutela degli animali ma si cura di un presunto benessere psicofisico delle persone divulgando paure infondate, così come ha dichiarato alla fine dei lavori il consigliere comunale Giuseppe Sbriglio. L’associazione si augura che questo pericoloso precedente non venga emulato in altre città. E che altrove prevalga il buon senso.

Tag: animali, maltrattamenti
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