Morta per colpa di una trappola tubo: questa la terribile sorte toccata a F43, orsa adulta di quattro anni e mezzo e del peso di 112 chili, molto conosciuta nelle alpi del Trentino, in particolare nelle zone di Ledro, dell’Alto Garda e del Lomaso. Come riporta Il Messaggero l’esemplare non aveva mai maturato timore dell’uomo e così si avvicinava ai centri abitati e alle strade. Era la sorella dell’orso M62.

Era stato deciso nel luglio dell’anno scorso di mettere anche a F43 un radiocollare per controllarne i movimenti e, nel caso, intervenire: circostanza che in effetti era capitata più volte con azioni di dissuasione. L’animale era fra quelli seguiti dall’Unità di ricerca genetica di conservazione della Fondazione Mach.

L’orsa è morta la notte scorsa in val di Concei, una laterale della val di Ledro, durante un intervento di routine per la sostituzione del radiocollare. Dai primi accertamenti dell’equipe veterinaria è emerso che l’animale è deceduto a seguito della posizione assunta nella trappola-tubo nel momento in cui l’anestetico ha fatto effetto. Le manovre di rianimazione si sono purtroppo rivelate inutili, informa la provincia di Trento.

«Ci chiediamo, ancora una volta, come sia possibile gestire così la presenza degli orsi, come sia possibile continuare a far morire animali selvatici in operazioni che richiedono competenza e accuratezza», dichiara la delegata dell’Oipa di Trento, Ornella Dorigatti. «La Provincia autonoma di Trento è ancora ben lontana dall’attuare una seria azione di prevenzione e una seria progettazione di azioni volte a una serena convivenza con la fauna selvatica. Ci chiediamo perché ci si ostini nel perseguitare questi meravigliosi animali».
“E’ un fatto gravissimo”, dice Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa. “Abbiamo attivato il nostro ufficio legale per accertare le responsabilità di questa morte inutile e crudele”.,

(Orso nella trappola-tubo. Foto di repertorio)