AVC (Associazione Vittime della Caccia) presenta il primo quadro aggiornato della stagione venatoria in corso, preaperture comprese, dal 1 settembre al 1 dicembre: un insieme di dati che evidenzia una criticità crescente e ancora fortemente sottovalutata dal dibattito pubblico e dalle istituzioni.
Nel primo “Bollettino della guerra” dell’Osservatorio Vittime della caccia, risultano già 29 persone colpite da armi da caccia e da chi la pratica, 7 i morti e 22 i feriti (al 30.11.2025).
Questi numeri mettono in luce, ancora una volta, come l’attività venatoria rappresenti un rischio non circoscritto ai soli praticanti.
Particolarmente allarmante è infatti il bilancio delle vittime non-cacciatori: 2 morti e 8 feriti(un minore) in soli tre mesi.
Si tratta di cittadini che non prendevano parte all’attività venatoria, magari detestandola, e si trovavano in aree di normale utilizzo quotidiano – sentieri, zone boschive, spazi rurali, aree vicine ad abitazioni – se non addirittura a casa propria!
Fra i cacciatori, AVC registra come di consueto anche l’età dei responsabili di incidenti, riconducibili a dinamiche ricorrenti come colpi sparati a caso, cadute con l’arma carica, scarsa visibilità o negligenza. Un focus che a fine stagione presenterà un quadro statistico significativo sulla pericolosità di chi pratica la caccia in rapporto alle fasce di età e al ricambio generazionale in corso.
A metà della stagione venatoria 2025–2026, questi dati confermano una tendenza preoccupante: l’attività venatoria continua a generare un impatto significativo sulla sicurezza pubblica, colpendo non solo chi pratica la caccia ma anche cittadini inermi, famiglie, escursionisti e proprietà private.
AVC rinnova pertanto la richiesta di una riflessione seria e documentata sull’opportunità di bloccare definitivamente l’attuale DDL di modifica alla legge 157/1992 che, liberalizzando ulteriormente l’attività venatoria, determinerebbe un maggiore numero di vittime umane e non solo, e legittimerebbe ancora di più le prepotenze armate ai danni della maggioranza di cittadini pacifici.



