La protesta nel dipartimento di Farmacologia
Protesta degli animalisti contro la vivisezione al dipartimento di Farmacologia, chemioterapia e tossicologia medica dell’università di Milano. Alcuni di loro, che in mattinata avevano raggiunto in corteo l’ateneo, si sono incatenati nello stabulario e stanno trattando la “liberazione” degli animali chiusi nelle gabbie e utilizzati per la ricerca. Secondo quanto si apprende dal dipartimento, nelle gabbie ci sarebbero circa 200 tra conigli, ratti e topi destinati ai laboratori. Secondo quanto riferiscono gli attivisti, alla protesta hanno aderito esponenti del “Coordinamento Fermare Green Hill”. Sul posto sono intervenuti polizia e carabinieri.
La protesta al via intorno alle 12, quando una cinquantina di attivisti hanno iniziato a manifestare davanti alla sede della facoltà milanese di Farmacologia, in via Vanvitelli, alla presenza della Digos. I manifestanti sono entrati poi all’interno della facoltà di Farmacologia, dove è continuata la protesta nei confronti della ricerca sugli animali. Poi alle 14 l’organizzazione di un corteo di 500 persone appartenenti al “Coordinamento Fermiamo Green Hill”, in partenza da piazza Duca d’Aosta e diretti in piazza Fontana.
“Con questa azione senza precedenti vogliamo documentare le condizioni in cui vivono gli animali e gli esperimenti che vengono condotti, mostrandoli a tutta la società con fotografie e filmati; dare visibilità al problema vivisezione e ai luoghi in cui viene praticata, dando così un nome anche a chi la pratica; far partire un assedio pacifico dentro e davanti al laboratorio con la richiesta che gli animali vengano liberati e che dal Ministero e dai palazzi della politica cessino le false promesse e si cominci davvero a muovere passi verso l’abolizione della sperimentazione su animali”, spiegano nel loro comunicato gli attivisti animalisti del “Coordinamento Fermare Green Hill”.