WWF, CACCIA FUORI CONTROLLO: 16 REGIONI AUTORIZZANO PREAPERTURE

Quando l’eccezione diventa la regola

“La caccia riapre in quasi tutta Italia il primo settembre, nonostante la Legge 157/92 preveda l’apertura ordinaria la terza domenica di settembre, che quest’anno cade il 15”. Per Dante Caserta, presidente Wwf Italia, “purtroppo la gestione venatoria in Italia continua ad essere in balia dell’estremismo venatorio e delle armi e di amministratori compiacenti a cui non importa della sopravvivenza delle loro stesse prede oltre che delle norme comunitarie che le tutelano”.
Considerando che i cacciatori sono circa 750.000, “in Italia sarebbe possibile teoricamente abbattere legalmente 15 milioni di tortore, che è la stima di tutta la popolazione europea”, segnala il Wwf. Cio’ avverra’ “con l’avallo dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale- Ispra”. Le norme consentono in casi limitati e specifici, in presenza di condizioni favorevoli, un anticipo, ricordano gli ambientalisti, “a guardare i calendari venatori delle regioni sembrerebbe che la fauna goda di ottima salute, visto che in ben 16 regioni ci sarà l’anticipo, che riguarderà complessivamente 14 specie”, commenta il Wwf. In realtà la cosiddetta preapertura “impatta principalmente su una specie, la Tortora, che a livello europeo è in stato di conservazione sfavorevole perché in costante declino numerico e che in questo periodo è ancora nella fase di nidificazione, come dimostrano diversi studi realizzati in area mediterranea e anche il ritrovamento di un pulcino portato al centro recupero animali selvatici di Rimini in questi giorni”. Inoltre alcune regioni (Puglia, Calabria, Friuli e Campania dove pende un ricorso al Tar) “hanno previsto la preapertura su un’altra specie migratrice in declino, la quaglia, con il parere sfavorevole dell’Ispra”.
La “maglia nera” delle regioni, “riottose alle norme comunitarie e addirittura a provvedimenti della giustizia amministrativa – denuncia il Wwf – incuranti delle plurime condanne che hanno umiliato il nostro paese davanti alla Corte di giustizia europea spetta a due regioni, l’Umbria, che apre a ben 9 specie, e le Marche, in cui si potrà sparare a 8 specie, in entrambi i casi con il parere sfavorevole dell’Ispra su diverse di queste”. Ad esempio, “il Colombaccio sarà cacciato in pieno periodo riproduttivo in aperto contrasto con la direttiva comunitaria 147/2009/Ce”. La Regione Abruzzo si segnala perché “aprirà in anticipo pur in assenza dell’obbligatorio Piano Faunistico Venatorio, determinante in base alla legge per iniziare a valutare la possibilità di una preapertura: e questo, nonostante abbia perso 5 ricorsi al Tar negli ultimi 5 anni, oltre a un ricorso al Consiglio di Stato e a due ricorsi alla Corte Costituzionale”. In quest’ultimo caso il Wwf sta valutando un esposto alla Magistratura ordinaria “per inottemperanza rispetto a provvedimenti giudiziari, visto che l’ennesimo ricorso al Tar pare ormai senza prospettive di provocare un reale cambiamento”. Il Wwf ha scritto “una circostanziata nota ai ministeri competenti ed alla Direzione generale dell’Ispra in cui richiamiamo gli obblighi dello Stato Italiano per la corretta applicazione della Direttiva Comunitaria 147/2009/CE ‘Uccelli’, visto che l’ISPRA ha concesso parere favorevole su questa specie nonostante dichiari di non sapere quanti individui vengono uccisi ogni anno e manchi un Piano di gestione nazionale sulla tortora”.

Tutto cio’, prosegue il Wwf, “senza considerare la piaga del bracconaggio, che incide pesantemente sulla fauna”. Tra l’altro. “alcune regioni vanno ben oltre, aprendo in anticipo su altre specie in declino, secondo i dati dello stesso Ispra, come la marzaiola, il beccaccino, e, come detto, la quaglia, o aumentando i giorni di preapertura, con il parere sfavorevole dell’Ispra”. Toscana e Lazio “si sono contraddistinte per aver assunto provvedimenti per la preapertura in questi giorni, quando la legge prescrive espressamente che il Calendario venatorio deve essere varato entro il 15 giugno”. Una condotta che “inibisce la possibilità per le associazioni di presentare ricorsi che possano avere efficacia in quanto arriverebbero a fatto compiuto, un comportamento in contrasto con ogni principio di buon andamento della pubblica amministrazione e del rapporto cittadini-istituzioni”. In Campania, dove il Wwf “e’ riuscito in extremis ad intervenire”, il Tar ha sospeso l’apertura anticipata. L’associazione “continuerà a vigilare con decine di avvocati e centinaia di guardie volontarie, anche ricorrendo ai tribunali italiani ed europei”.

Condividi su
Facebook
Twitter
WhatsApp
Email

Editoriale

Editoriale
LA “LAUDATE DEUM” E I PASSERI DELL’EVANGELISTA
di Danilo Selvaggi* “Laudate Deum”, la nuova Esortazione apostolica di Papa Francesco, rappresenta un aggiornamento dell’enciclica “Laudato si”, di cui ...
Torna in alto