“È incredibile sentire la Regione che prova a scaricare le colpe sul governo. La nostra buona volontà viene utilizzata da alcuni per scaricare le responsabilità, ma quella sugli argini, i fiumi e i corsi d’acqua è solo della Regione Emilia-Romagna”. Così al QN il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami (FdI). “Priolo parla di cose che doveva fare la Regione da tempo – aggiunge – ovvero mettere davvero in sicurezza i fiumi dopo il disastro del 2023”. “A oggi – dice poi – la Regione ha ricevuto dal governo circa 230 milioni di euro per il reticolo idrografico. E non hanno fatto quasi niente. Prendiamo, dal post alluvione, le ordinanze numero 6 e numero 15, entrambe di somma urgenza- Per la 15 dove potevano anche scegliere una ditta a loro piacimento, senza bandi, non hanno speso nulla. Per la 6 invece hanno speso circa il 50%. Per l’altra ordinanza, la numero 8 che da sola cubava 100 milioni e per la quale rimborsavamo tutto, non hanno speso nulla”. La Regione, gli viene obiettato, dice anche che è Figliuolo a dover sbloccare i piani speciali per realizzare le casse d’espansione: “Le casse d’espansione doveva farle prima. È quello il punto: per anni non hanno fatto nulla, ecco perché è stato nominato il commissario Figliuolo, per aiutarli. E poi non è possibile se non forniscono i dati – conclude Bignami – Benché sia stato chiesto quattro volte e benché siano trascorsi 500 giorni la Regione non ha mai trasmesso a Roma i dati sullo stato del reticolo idrografico pre-alluvione, utile per poi approntare i piani speciali”.
ALLUVIONI EMILIA-ROMAGNA: GOVERNO CONTRO REGIONE
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Editoriale
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