Dal 26 settembre al 28 settembre prossimo 560 persone tra esperti, volontari, ricercatori, professionisti, tecnici, studenti, carabinieri forestali saranno impegnati nel censimento del cervo al bramito nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, arrivato al suo 37mo anno di svolgimento. Era il 1987 quando in una piccola area, oggi contenuta nell’area protetta, un gruppo di studenti universitari guidati da Vito Mazzarone, organizzarono un esperimento per il conteggio di questi ungulati. L’esperimento – poi sviluppato nel tempo da due ex studentesse, Lilia Orlandi e Loretta Leonessi, oggi vice presidente e tecnico di Dream Italia che lo organizza – è diventato un evento scientifico ma anche mediatico, che chiama a raccolta centinaia di volontari provenienti da tutta Italia ma anche dall’estero. Quest’anno introdotta anche una app chiamata BramitApp, con la quale verrà affiancato il classico metodo cartaceo, con l’utilizzo del digitale limitatamente all’area centrale dell’area protetta. Alla fine dei tre giorni, concluso il periodo di campionamento, i tecnici della Dream si occupano dell’elaborazione dei dati attraverso il metodo della triangolazione: l’insieme di tutte le triangolazioni fornirà la mappatura definitiva dei cervi bramenti nell’area. Il numero così ottenuto, messo in relazione con quello degli animali conteggiati a vista nella stagione primaverile, restituisce la stima dell’abbondanza e della struttura della popolazione, che negli ultimi anni si è sempre attestata tra i 2.000 e i 2.300 esemplari. “Dalle nostre ricerche emerge un dato importante – spiega Lilia Orlandi -: la popolazione di cervi sta bene, si stanno spostando per ricongiungersi con altre popolazioni limitrofe, così come l’area riproduttiva si è allargata”.
AREZZO, CENSIMENTO DEL CERVO AL BRAMITO: 560 VOLONTARI
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