Humane Society International/Europe accoglie con favore la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (in riferimento alla causa C-438/23), che conferma che gli Stati membri non hanno il diritto di vietare l’uso di termini generici, tradizionalmente associati ai prodotti a base di carne, come hamburger o salsiccia, per designare le proteine vegetali. Diversi rappresentanti del settore degli alimenti a base vegetale avevano contestato un decreto adottato dal Governo francese per proteggere la trasparenza delle informazioni sui prodotti alimentari in ambito commerciale. HSI auspica che la sentenza della Corte di Giustizia semplifichi una volta per tutte l’interpretazione, da parte degli Stati membri, della legislazione comunitaria in questo ambito.
“Questo caso giudiziario – afferma Joanna Swabe, Direttrice delle Relazioni Istituzionali di Humane Society International/Europe -è, in ultima analisi, il risultato di una campagna portata avanti dall’industria della carne in vari Paesi europei per minare gli sforzi di produttori lungimiranti che si sono impegnati a sviluppare e commercializzare alternative vegetali alle proteine animali. Simili prodotti sono molto richiesti dai consumatori che apprezzano i piatti pronti di uso comune, ma che hanno scelto di evitare o ridurre il consumo di carne per motivi ambientali e/o di salute. Riguardo ad alimenti come gli hamburger vegetali, l’industria della carne ha incessantemente fatto pressione per fermare l’uso di termini legati alla carne in riferimento ai prodotti a base vegetale, sostenendo spesso, in modo infondato, che i consumatori siano ‘confusi’ da questi prodotti. È del tutto ironico che molti di coloro che affermano di rappresentare gli interessi degli agricoltori abbiano così attivamente cercato di ostacolare la crescita del mercato delle proteine vegetali, dato che sono proprio gli agricoltori a coltivare gli ortaggi e le leguminose che sono alla base di questi sostituti della carne. La Corte di Giustizia dell’UE chiarisce che, finché non vengono utilizzate denominazioni legali e non si tenta di ingannare i consumatori – cosa che, nel caso dei prodotti vegetali, è improbabile, dato che tendono a essere commercializzati esplicitamente come adatti per vegani e/o vegetariani –, le autorità nazionali non possono adottare misure per vietare l’uso di termini legati alla carne per i prodotti a base vegetale”.
BISTECCHE VEGETALI, HSI: “BENE LA SENTENZA DELLA CORTE EUROPEA”
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