Il presidente della Cop29, Moukhtar Babaiev, ha criticato i Paesi del Nord per essere stati troppo “inflessibili” sull’ammontare degli aiuti al clima e per aver aspettato troppo a lungo a giocare le proprie carte, al fine di giustificare un accordo finale “imperfetto” che è stato criticato a fondo soprattutto dai Paesi del Sud. A suo avviso, “i cinesi erano pronti a offrire di più se gli altri avessero fatto lo stesso (ma gli altri non l’hanno fatto)”, ha spiegato lunedì in un articolo pubblicato dal quotidiano britannico Guardian. L’accordo, che stanzia 300 miliardi di dollari in finanziamenti per il clima dai Paesi più ricchi a quelli meno sviluppati entro il 2035, in riconoscimento della loro responsabilità storica nel riscaldamento globale, “può essere imperfetto. Non soddisfa tutti”, ha ammesso Babaïev, che è anche ministro dell’Ecologia dell’Azerbaigian. “Ma è un grande passo avanti rispetto ai 100 miliardi di dollari del precedente impegno dei Paesi sviluppati”.
COP29, PRESIDENTE: ACCORDO IMPERFETTO, COLPA DEI PAESI DEL NORD
Tag: Cop29
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Editoriale
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