La impone il giudice dopo la tragedia del 2010
Le emozioni generate dall’interazione tra gli esseri umani e le orche non valgono i rischi che queste interazioni comportano. A questa conclusione è arrivato mercoledì il giudice amministrativo della Labor Department’s Occupational Safety and Health Administration di Orlando (Florida), Ken Welsch, che ha per lo più condiviso istanze sulla sicurezza sollevate contro il parco acquatico Saeworld dopo la tragica morte, nel 2010, di un’istruttrice. Il 24 febbraio di quell’anno Dawn Brancheau fu uccisa sotto gli occhi del pubblico durante uno spettacolo dal vivo. L’orca Tilikum, 29 anni e 6 tonnellate di peso, la afferrò per la coda dei capelli e la tenne sott’acqua fino a farla annegare.
Il giudice ha dunque raccomandato – nonostante la strenua opposizione degli avvocati di Saeworld – che una barriera fisica separi istruttori e cetacei se entrambi si trovano in acqua. Si tratta di un’innovazione evidentemente destinata ad alterare la dinamica degli spettacoli.