LIVORNO, INGABBIA GAZZA: DENUNCIATO

gazza.jpg

È stato beccato in flagranza di reato, ma le guardie volontarie della Lac (Lega per l’abolizione della caccia) hanno dovuto aspettarlo per alcune ore vicino al suo terreno a Riotorto, nel livornese. L’uomo aveva pensato di lasciare una povera gazza, già rimasta prigioniera di una gabbia artigianale lunga un metro, senza acqua e cibo ad attrarre altri animali. La stessa gabbia, con una chiusura scatto per impedire al volatile di fuggire, era divisa in due parti e doveva servire ad attirarne altre. La polizia provinciale, chimata dalla Lac, ha sequestrato la gabbia e denunciato il bracconiere.
La Lac Toscana ha mandato alla procura di Livorno una denuncia dettagliata, contestando l’esercizio di caccia con mezzi vietati e in periodo di divieto, detenzione di fauna selvatica senza autorizzazione e maltrattamento di animali.
La gazza, oltre a non avere cibo e acqua, non aveva la possibilità di fare ogni minimo movimento. Nemmeno aprire le ali. Le condizioni della gabbia erano, dal punto di vista igienico, molto precarie. L’animale, infatti, era forse detenuto lì dentro da giorni. E la “prigione”, presumibilmente, non era mai stata pulita. Nello stesso posto sono stati trovati anche una decina di cani da caccia.

Tag: animali, caccia, maltrattamenti
Condividi su
Facebook
Twitter
WhatsApp
Email

Editoriale

Editoriale
LA “LAUDATE DEUM” E I PASSERI DELL’EVANGELISTA
di Danilo Selvaggi* “Laudate Deum”, la nuova Esortazione apostolica di Papa Francesco, rappresenta un aggiornamento dell’enciclica “Laudato si”, di cui ...
Torna in alto