La nostra bioraffineria usa tecnologie molto flessibili e possono trattare qualsiasi tipo di carica vegetale, anche proveniente da coltivazioni fatte crescere in terreni degradati che non sono in competizione con la catena alimentare. Ma anche da una vasta gamma di prodotti come gli scarti di frittura, i grassi animali e le materie prime di scarto della zootecnia o dell’agricoltura”. Cosi’ Giuseppe Ricci, direttore trasformazione industriale di Eni a margine della posa della prima pietra per la costruzione della bioraffineria. “I prodotti che usciranno oggi sono l’HVO, che puo’ essere utilizzato in purezza, su numerosi di veicoli stradali e non solo, assicurando una riduzione delle emissioni di Co2, dal 65 al 90%”. E’ facile capire come “i vantaggi per l’ambiente – aggiunge Ricci- sono di due tipi: per il sito industriale grazie alle emissioni nell’atmosfera decisamente inferiori rispetto ai tradizionali impianti. Il secondo beneficio e’ il contributo alla decarbonizzazione dei trasporti che e’ una delle sfide principali per la lotta ai cambiamenti climatici”
LIVORNO, RICCI (ENI): “NOSTRA BIORAFFINERIA STRATEGICA PER DECARBONIZZAZIONE”

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Editoriale
LA “LAUDATE DEUM” E I PASSERI DELL’EVANGELISTA
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