STRAGE DI DELFINI NEL TIRRENO, GLI STUDIOSI: "UCCISI DAL MORBILLO"

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Lo rivelano le indagini dell’Osservatorio toscano

Il morbillivirus. Sarebbe questo il fattore principale scatenante della moria di delfini da gennaio ad oggi sulle coste italiane. E’ emerso dai risultati delle analisi incrociate sulle carcasse di alcuni esemplari eseguite dagli istituti zooprofilattici tra cui quello di Pisa, dalle università di Siena e Padova e dall’Arpat (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana). Lo si legge in una nota della Regione rivelata da Quotidiano.net.
Ma vanno considerati – secondo gli esperti – anche altri patogeni che avrebbero predisposto gli animali a diventare più deboli dal punto di vista delle difese immunitarie. Sono da escludere episodi di tossicità acuta a causa dell’uomo, perché eventi simili avrebbero visto il coinvolgimento di più specie in contemporanea e con tempi ridotti. Gli studiosi comunque hanno fatto sapere che saranno comunque necessari altri approfondimenti. Tutti i dati sono stati illustrati ieri nel corso della riunione dell’Osservatorio toscano dei cetacei in versione allargata. Le indagini compiute finora hanno messo in evidenza una situazione tutt’altro che semplice da interpretare, spiegano gli scienziati, e la causa del morbillivirus sarebbe legata anche all’età giovane degli animali trovati morti.
“Grazie all’Osservatorio dei cetacei – ha spiegato l’assessore Bramerini – la Toscana è stata in grado di monitorare in tempo reale quanto accaduto. E’ però questa l’occasione per ribadire il valore del tema della qualità del mare e l’importanza che rappresenta quindi l’agire in modo continuativo e coordinato”. “Il morbillivirus – ha poi detto Sandro Mazzariol dell’Università di Padova e coordinatore del Cert, la task force incaricata dal ministero dell’Ambiente per studiare gli spiaggiamenti anomali – è stato già responsabile di una grande epidemia nel Mediterraneo agli inizi degli anni ’90 e si è ripresentato più volte negli ultimi anni, soprattutto nel Mediterraneo occidentale, lungo le coste spagnole, con un andamento simile a quello che stiamo osservando nell’attuale episodio. Ne è testimonianza la balenottera spiaggiata a San Rossore nel 2011 che era morta per lo stesso motivo, il che dimostra che questo caso di morti non è nuovo nelle nostre acque”.

Tag: animali, mare
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