"SNOBBO' LA LOTTA AL RANDAGISMO": FUNZIONARIO MOLISANO A PROCESSO

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Sotto accusa dirigente del servizio veterinario regionale

Rinviato a giudizio per non aver adottato provvedimenti e non aver stanziato fondi per la lotta al randagismo. Con questa accusa (rifiuto di atti d’ufficio) un dirigente del servizio di medicina veterinaria della Regione Molise dovrà ora essere processato. I fatti in questione risalgono al periodo che va dal 2009 al 2011 e, secondo la ricostruzione fatta dal sostituto procuratore di Campobasso Fabio Papa, il funzionario si è indebitamente rifiutato e ha omesso l’adozione di atti di competenza del suo ufficio, atti che andavano compiuti per precise disposizioni di legge, per evidenti ragioni di pubblica sicurezza, di igiene e sanità, senza ritardo. Sempre Papa, nella richiesta di rinvio a giudizio accolta ora dal gup, ricostruisce: ”A fronte di una situazione altamente problematica relativa ai fenomeni della gestione pubblica e privata dei cani randagi, della gestione dei canili, con la problematica dei cosiddetti canili lager, e dei canili sanitari – estremo degrado delle strutture, sovraffollamento, mancate adozioni e maltrattamenti – il dirigente non adottava e rifiutava di adottare, benche’ sollecitato dal ministero competente, dagli enti locali e da molte associazioni, gli atti previsti e i fondi necessari”. E infine conclude: ”In particolare è mancato un programma regionale triennale, con piani annuali a stralcio per la definizione degli obiettivi, ne’ venivano stanziati fondi. La situazione cambiava, nella perdurante omissione degli atti dovuti, solo con intervento dell’Asrem (Azienda sanitaria Regione Molise, ndr), nel 2011”.

Tag: animali, randagismo
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